La modalità in cui ai nostri giorni la luce blu arriva ai nostri occhi è sicuramente rappresentata, nella maggior parte dei casi, dalle emissioni delle luci LED. Tale fonte emette questo particolare tipo di luce in percentuali anche 10 volte maggiori rispetto alle normali lampadine a incandescenza, motivo per cui è necessario pensare alla protezione degli occhi dalla luce blu.
Se pensiamo che tutti i device sono retroilluminati con lampade a LED (PC, smartphone, tablet, tv, strisce di illuminazione o le stesse lampade di casa) capiamo subito che non parliamo solo di strumenti indispensabili ogni giorno in ambito professionale, ma anche dei dispositivi che vengono utilizzati nei nostri momenti liberi e di svago. Cosa c’è di meglio di rilassarsi con una serie tv, un gioco alla console o la lettura di qualche articolo al pc o tablet?
Sono ancora in corso vari studi in merito ed esistono diverse scuole di pensiero nella comunità scientifica circa i possibili danni della luce blu. Di seguito affronteremo meglio gli studi sulle correlazioni tra luce blu ed effetti per il corpo umano (e non solo!)
Perché la protezione degli occhi dallo schermo di PC e device tecnologici è importante?
La luce è uno dei primi sincronizzatori delle mutazioni fisiologiche nell’uomo (termiche, ormonali, di sonno e veglia), ovvero dei così detti ritmi circadiani, che scandiscono il ciclo delle giornate del nostro organismo.
Nei nostri occhi sono presenti dei ricettori che hanno la funzione di leggere la luce e inviare dei segnali al nostro cervello per indicargli cosa è meglio fare in quel dato lasso di tempo. Il caso classico è quando siamo in piena luce del sole: il cervello riceve istruzioni di interrompere la produzione di melatonina, che induce sonnolenza, e di stimolare invece la produzione di cortisolo, che è un forte stimolante e ci tiene svegli, vigili. In fase di tramonto invece l’effetto è esattamente il contrario. La luce di qualsiasi tipo può sopprimere la secrezione di melatonina ma la luce blu, soprattutto di notte, lo fa in modo più potente.
In uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Toronto, si sono confrontati i livelli di melatonina di persone esposte a una luce LED intensa che indossavano occhiali che bloccano la luce blu con persone esposte a una luce naturale fioca e regolare senza indossare occhiali. Il fatto che i livelli dell’ormone fossero più o meno gli stessi nei due gruppi rafforza l’ipotesi degli studiosi che la luce blu sia un potente soppressore della melatonina.
Anche a livello dei vari ecosistemi sono stati compiuti studi sull’impatto di tale luce. Uno di questi ha analizzato che fonti luminose con una forte componente blu e ultravioletta, in questo caso le nuove fonti di illuminazioni pubbliche a LED, sono particolarmente attrattive per gli insetti. Tali specie quindi hanno iniziato a migrare, attratte e richiamate da esse, verso tali fonti. Queste mutazioni repentine nel comportamento degli insetti spesso hanno influenzato di riflesso il cambiamento delle abitudini in specie che cacciano insetti, tra cui anfibi e pipistrelli, portando così ripercussioni a loro volta su tutta la catena delle specie.
Ecco perché non è solo importante sapere come fare per non stancare gli occhi utilizzando il computer o i device descritti in precedenza ma avere anche un approccio più coscienzioso a livello dell’intero ecosistema.
Danni da luce blu: che sintomi può provocare?
Sarà capitato a tutti dopo ore di lavoro al PC, davanti ad un monitor, o dopo una lunga sessione di gaming avvertire una sensazione di affaticamento della vista, secchezza e irritazione agli occhi, mal di testa o mal di collo, disturbi del sonno.
Essi sono i classici sintomi che derivano da più cause che possono essere la postura non ergonomica, la mancanza di pause, il non rispetto della corretta distanza occhio-macchina, e l’assorbimento di troppa luce blu. Problematiche che insorgono maggiormente quando non si presta particolare attenzione alla propria postazione di lavoro in smart working trascurando la corretta distanza tra occhi e pc.
Come visto sopra l’invio di luce blu al nostro cervello blocca la produzione di melatonina e quindi ci mette in uno stato di eccessiva attività cerebrale impedendoci di prendere sonno o di avere problemi legati alla efficacia del nostro riposo. Alcuni soggetti hanno riscontrato che sorgenti luminose con un’elevata porzione di luce blu possono, pur dormendo, farli sentire più agitati durante la notte.
Proteggersi con occhiali con lenti anti luce blu
Negli ultimi anni è stata introdotta su diversi sistemi operativi la “night mode”, ovvero la modalità “notturna” disponibile tra le impostazioni di smartphone e tablet per contrastare la luce blu, nemica della qualità del sonno. Purtroppo, tale modalità, non sempre è perfettamente utilizzata ed inoltre non è presente su moltissimi schermi PC, TV e monitor digitali in ambito lavorativo.
Non solo davanti a device tecnologici è presente l’effetto luce blu! Quando ci troviamo in una stanza non correttamente illuminata, oppure all’aperto al tramonto o di notte, i nostri occhi passano ad una modalità di visione differente. In condizioni di scarsa illuminazione, l’occhio umano passa dalla sensibilità al verde a quella per lo spettro ad alta energia del blu. Ne consegue che percepiamo la luce blu più intensamente e quindi possiamo provare una sensazione di maggiore abbagliamento. Questo effetto risulterà ben noto a chi, durante la guida, è stato accecato dai fari abbaglianti dei veicoli provenienti in direzione opposta, in particolare di quelli con moderni fari LED o allo xeno.
Una soluzione semplice e pratica è l’utilizzo di occhiali con lenti anti luce blu. Infatti le lenti con trattamento per la luce blu hanno subito un processo per bloccare lo spettro nell’intervallo compreso tra da 380 a ca. 500 nm. Tali lenti possono assicurare una visione più confortevole, rilassante e senza effetti sulla nostra melatonina.
Un filtro blu può inoltre garantire una visione più nitida: le diverse lunghezze d’onda della luce visibile vengono rifratte in modi leggermente differenti dalla cornea e dal cristallino; per questo motivo non tutte raggiungono lo stesso punto focale sulla retina.
Oltre che per i comuni occhiali quelli con lenti con filtro luce blu sono stati introdotti negli ultimi anni anche nel campo dei Dispositivi di Protezione Individuale. Si tratta di occhiali antinfortunistici certificati ma con il plus di poter bloccare questo spettro di colore. Ne troviamo di diverse tipologie: da quelli più industriali con forme classiche e avvolgenti siano a quelli dal design più moderno e trendy.
Come proteggere gli occhi dalla luce blu: accorgimenti da adottare
Ricordiamoci che, al di là dei filtri luce blu che ci possono aiutare, la buona pratica per migliorare la qualità del sonno e la capacità di addormentarsi in tempi rapidi rimane spegnere il PC, lo smartphone o qualsiasi device una o due ore prima dell’orario del riposo e concedere un po’ di relax gli occhi, dedicandosi ad altri tipi di attività.
Durante la giornata, poi, è possibile eseguire degli esercizi per sciogliere la tensione degli occhi, come quello consigliato dagli esperti del settore del 20-20-20. Ogni 20 minuti davanti allo schermo del dispositivo utilizzato, computer o smartphone, bisognerebbe spostare lo sguardo mettendo a fuoco a una distanza di circa 20 piedi (6 metri circa) per circa 20 secondi. Non solo fa bene allo sguardo, ma anche alla mente che, così, può rilassarsi e distrarsi dagli impegni del momento.