Luoghi pubblici, spazi ad alto transito e ambienti di lavoro per loro natura sono più esposti a rischi e situazioni di pericolo e necessitano di una specifica segnaletica di sicurezza in grado di dare a tutti indicazioni immediate e facilmente riconoscibili.
In particolare, per i luoghi di lavoro la segnaletica di sicurezza è normata dal D.lgs. 81/08, il Testo Unico sulla Sicurezza, che dall’articolo 161 all’articolo 166, indica quali sono gli obblighi da osservare e le sanzioni a carico del datore di lavoro, del dirigente o del preposto.
La segnaletica di sicurezza è obbligatoria quando sono presenti rischi che non possono essere eliminati, come rilevato dalla valutazione dei rischi.
L’art. 163 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che, a seguito della valutazione dei rischi, risultano rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure e metodi, come dispositivi di protezione collettiva o sistemi di organizzazione del lavoro, il datore di lavoro fa ricorso alla segnaletica di sicurezza.
Quale norma fornisce la definizione dei segnali di sicurezza
La definizione dei segnali di sicurezza, e più in generale della segnaletica, compresi cartelli, simboli e colori, è data con precisione dall’articolo 162 del D.Lgs. 81/08. In linea generale, la segnaletica di sicurezza in riferimento a “un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza o la salute sul luogo di lavoro, e che utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore, un segnale luminoso o acustico, una comunicazione verbale o un segnale gestuale”. Il medesimo articolo poi fornisce tutti i dettagli sui differenti segnali, cartelli, pittogrammi o tipologie di comunicazione che rientrano nella segnaletica di sicurezza e salute sul lavoro delineando delle chiare linee guida idonee e coerenti per diversi contesti e situazioni.
Adottare la corretta segnaletica e la giusta comunicazione di rischi e pericoli vuol dire quindi appellarsi alla valutazione effettuata in conformità all’articolo 28 del D.Lgs. 81/08. Il datore di lavoro infatti fa ricorso alla segnaletica di sicurezza, conformemente alle prescrizioni presenti negli allegati da XXIV a XXXII, qui i dettagli degli allegati:
- Allegato XXIV – Prescrizioni generali per la segnaletica dl sicurezza
- Allegato XXV – Prescrizioni generali per i cartelli segnaletici
- Allegato XXVI – Prescrizioni per la segnaletica dei contenitori e delle tubazioni
- Allegato XXVII – Prescrizioni per la segnaletica destinata ad identificare e ad indicare l’ubicazione delle attrezzature antincendio
- Allegato XXVIII – Prescrizioni per la segnalazione dl ostacoli e dl punti di pericolo e per la segnalazione delle vie di circolazione
- Allegato XXIX – Prescrizioni per i segnali luminosi
- Allegato XXX – Prescrizioni per i segnali acustici
- Allegato XXXI – Prescrizioni per la comunicazione verbale
- Allegato XXXII – Prescrizioni per i segnali gestuali
I segnali che non trovano riferimento nel D.Lgs. 81/08 devono richiamare la norma europea, recepita dall’Ente Italiano di Unificazione (UNI) che definisce e regola la segnaletica: la UNI EN ISO 7010:2025, che dal 27 febbraio 2025 sostituisce la UNI EN ISO 7010:2023. In particolare, stabilisce i pittogrammi, i colori e le dimensioni standard per garantire la comprensione immediata e universale. Questa norma nasce con l’obiettivo di armonizzare al livello internazionale pittogrammi e colori di alcuni cartelli relativi a incidenti, incendi ed evacuazioni di emergenza. È importante sottolineare che la UNI EN ISO 7010 non vieta l’affissione dei cartelli contenuti nel Testo Unico e non obbliga la modifica di quelli già in circolazione. Tuttavia, è possibile sostituire i vecchi cartelli con i nuovi per conformarsi alle regole in vigore. La norma viene costantemente aggiornata con l’introduzione di nuovi pittogrammi o modifiche di quelli esistenti per rispondere a nuove esigenze di sicurezza o pericoli emergenti.
Quante categorie di segnali di sicurezza esistono?
Secondo le normative vigenti, il Testo Unico sulla Sicurezza e la UNI EN ISO 7010:2025, la segnaletica di sicurezza può essere suddivisa in 6 macro categorie:
- Segnali di divieto
- Segnali di avvertimento
- Segnali di prescrizione (obbligo)
- Segnali di salvataggio o soccorso
- Segnali di informazione
- Cartelli supplementari
La classificazione della segnaletica è determinata da tre caratteristiche specifiche: la forma, il colore e l’ambito di applicazione, ecco qualche esempio:
TIPOLOGIA SEGNALE | ESEMPIO | APPLICAZIONE SEGNALI | CARATTERISTICA |
Divieto | ![]() |
Utilizzati per vietare un’azione che potrebbe mettere in pericolo uno o più soggetti. | Forma rotonda, pittogramma nero su fondo bianco, bordo rosso e diagonale rossa a 45° a partire dall’alto da sinistra verso destra. |
Avvertimento | ![]() |
Adottati per avvertire di un pericolo o di una situazione che può essere dannosa. | Forma triangolare, pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero. |
Obbligo | ![]() |
Segnali che comunicano informazioni fondamentali con l’obiettivo di far svolgere alle persone degli obblighi in situazioni o ambienti particolari. | Forma tonda, pittogramma bianco su sfondo azzurro. |
Salvataggio/Soccorso | ![]() |
Segnali che danno istruzioni su ubicazioni di oggetti, uscite di sicurezza, di mezzi di soccorso e/o salvataggio a cui ricorrere in caso di bisogno. | Forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su sfondo di colore verde. |
Inoltre, è bene precisare che la segnaletica può essere permanente, come nel caso di segnali di divieto o pericolo, oppure occasionale, come quella adottata sui cantieri.
Proprio per la loro funzione è bene scegliere cartelli realizzati con materiali di qualità, adatti agli ambienti in cui verranno collocati come spazi esterni o luoghi particolarmente caldi o freddi perché da questo aspetto dipende la tipologia di stampa e il materiale del cartello. In linea generale i cartelli in alluminio piano sono adatti sia per gli ambienti esterni che per quelli interni con atmosfera anche molto aggressiva e debolmente corrosiva e hanno una buona resistenza ai solventi. Altro aspetto importante sono le prove di invecchiamento artificiale alle quali sono sottoposti dei campioni rappresentativi, come previsto dalla norma UNI7543-1 punto 13. Grazie a questo test è possibile verificare la durata della superficie del segnale nel tempo.
Segnaletica per la sicurezza sul lavoro personalizzata
Lyreco dimostra ogni giorno attenzione e cura verso i professionisti che quotidianamente mettono in campo le loro competenze e il loro impegno. Proprio per questo, propone un servizio dedicato alla personalizzazione della segnaletica di sicurezza sul lavoro con lo scopo di realizzare comunicazioni su misura dirette ed efficaci. Tra i cartelli realizzabili ci sono segnali di divieto, di obbligo, pericolo, antincendio e di salvataggio, cartelli informativi o segnali multisimbolo.
È possibile richiedere la personalizzazione dei cartelli a partire dalla tipologia di stampa. In base al quantitativo e all’utilizzo si può scegliere tra:
- stampa serigrafica
- stampa digitale
- stampa adesiva
I materiali proposti sono tantissimi: alluminio piano o scatolato, lamiera scatolata, PVC rigido, adesivo o espanso, plexiglass, policarbonato, PETG, vinile antimanomissione, magnetico e attacca-stacca. Oltre al materiale le tre diverse finiture superficiali disponibili tra cui scegliere sono quella normale, luminescente e rifrangente.
Per richiedere maggiori informazioni, il Customer Care o il proprio referente commerciale sono a disposizione dei clienti interessati. Basterà infatti comunicare dimensioni, materiale di supporto, testo da stampare, immagini e/o logo per ricevere una prima proposta dedicata.